di Nico Colani Come abbiamo anticipato nell’articolo “Ovada Che Va, Eventi e Iniziative per la Città” del 4 maggio, il giorno 9 maggio è iniziata la prima presentazione del libro “Tagliolo e la Sua Gente, Dalle Origini all’Età Napoleonica” (Impressioni Grafiche, 2024) della Professoressa Paola Piana Toniolo. L’evento, come descritto, è avvenuto presso la Sala Quattro Stagioni del Comune di Ovada. L’evento di apertura è stato a cura dell’Assessore Sabrina Caneva “con deleghe alla Cultura – Istruzione – Formazione Professionale – Politiche Giovanili – Volontariato e Turismo.
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Dopo la breve presentazione di Edilio Riccardini dell’accademia Urbense, egli ha citato la vasta bibliografia della professoressa, di cui i più rilevanti come “Atti Rogati da Pietro Di Bongiovanni, notaio pubblico e cancelliere del comune di Acqui, “Il Cartulare Alberto, Liber iurium aquensium canonicorum a.D. 1042-1296, “Atti rogati da Bartolomeo Carlevarius”, notaio pubblico e cancelliere della Curia vescovile acquese (1403-1452), “Atti Rogati a Sassello” dal notaio Giacomo di Santa Savina (1321-1324), e “Gatti Neri, Rane Verdi e Lucertole a Due “Code”, superstizioni e stregoneria in diocesi di Acqui nei secoli XVI-XVIII.
Questo ultimo titolo mi ha incuriosito particolarmente. Nel libro racconta 82 storie, lontane dai nostri tempi, fatti che, soprattutto i giovani di oggi non immaginano perché dipingono uno stile di vita assai diverso dal nostro, dove vigeva un’ignoranza prevaricante, ossia una sorta di società dove esisteva solo se stesso, dove credenze, stregonerie e superstizioni potevano diventare sofferenza e anche tortura, segregazione e persino morte.
Edilio Riccardini continua rievocando le storie medievali che rincorrevano Tagliolo e Lerma, e come le tasse venivano ripartite ai tempi. Come diceva Paola Toniolo, all’epoca il sistema di prelievo fiscale non colpiva la tassazione, non colpiva il singolo individuo ma colpiva la comunità nel suo complesso. Le autorità potevamo essere a Milano per il Ducato di Milano piuttosto che a Genova o a Torino poi quando sono arrivati i Savoia decidevano in base alla popolazione. Una volta stabilito il carico complessivo che gravava sulla comunità, erano poi le autorità locali che dovevano ripartire le tasse nelle comunità. Dai documenti decifrati da Paola Toniolo emerge uno stile di vita molto differente dai nostri
tempi, dove la comunità viveva sulla loro pelle le condizioni socio-economiche imposte e di conseguenza, non mancavano gli asti tra paesi.
Questo volume non solo fa conoscere la storia di Tagliolo e la sua gente, ma anche delle zone limitrofe di Ovada, dove alcuni potranno riconoscere i propri avi. Ma è anche un volume d’importanza nazionale visto che l’Italia è anche fatta di 8000 piccole realtà spesso società remote tipiche di tutto il nostro territorio nazionale.
Il lavoro di Paola Toniolo è stato un lavoro difficile, in quanto Riccardini spiega che le letture dei documenti sono di difficile interpretazione, sia perché scritti nell’italiano antico del Medioevo, sia per i simboli e abbreviazioni che rappresentavano codici conosciuti solo da chi trascriveva documenti. Quelli che usavano questi codici, ad esempio, potevano essere in genere notai per gli atti privati, oppure cancellieri per atti pubblici. Si tratta di un codice con un insieme di regole e sistemi di convenzioni grafiche che non viene più seguito, quindi un lavoro di interpretazione alquanto difficile ma che la nostra autrice ha sapientemente potuto decifrare e capire per meglio illustrarci questo periodo storico.
Conclude la presentazione Sabrina Caneva leggendo un paio di righe dal congedo di Paola: “Volevo scrivere la storia di Tagliolo, una storia ordinaria, personaggio dopo personaggio, con un bel filo conduttore. Sono riuscita solo a scrivere una storia a pezzi in cui gli episodi si intrecciavano tra loro e i problemi si proponevano e non venivano mai risolti; una delusione, quasi quasi avrei buttato via tutto, eppure pian piano attraverso i documenti via via consultati, stavo ritrovando la cosa più importante, lo spirito dell’uomo”.
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