Albania Missione Arcobaleno, i racconti a 25 anni di distanza

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di Massimo Iaretti

Nell’aprile del 1999 partiva dal Piemonte la prima colonna mobile di protezione civile per l’Albania. La missione Arcobaleno fu la prima missione umanitaria all’estero a cui parteciparono le Regioni. Nell’ex campo volo di Valona fu allestito un enorme tendopoli per ospitare i profughi kosovari che scappavano dalla guerra dei balcani. Tanti volontari ed Enti Pubblici che vi parteciparono, compresa la Provincia di Alessandria ed alcuni comuni dell’alessandrino. Oggi si e’ svolta un incontro tra i maggiori protagonisti di quella missione. A ricordare quell’intervento umanitario sono stati coloro che furono tra gli organizzatori come la dott.ssa Estella Gatti, gia’ dirigente del settore Protezione Civile della Regione Piemonte e Valerio Albanese, dott.ssa Patrizia Cologgi gia Dirigente del Servizio Volontariato del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, dott. Francesco Enriches e Roberto Quarto dirigenti dell’allora nascente servizio 118, Dante Ferraris della Provincia di Alessandria quale capo missione, Gino Gronchi gia Presidente Nazionale dei VVF volontari e Stefano Falco all’epoca volontario AIB e altri volontari che per mesi asistetteto lepopolazio in fuga dalla guerra. Assente Marco Bologna di Piovera che fu il capocolonna. Ad aprire l’incontro e’ stato il Dott Roberto Giarola che ha ripercorso tutta la vicende dell’ intervento umanitario in Albania che videro coinvolte piu’ di 5000 persone tra professionisti, volontari e militari. Il contributo dei partecipanti, come ha ricordato Patrizia Cologgi ed Estella Gatti oltre al grande sforzo organizzativo dimostrarono all’ Unione Europea il valore assoluto della solidarieta. Il dott Enrichens ha sostenuto inoltre come quella fu un iniziativa che acrebbe l’integrazione tra volontari e professionisti, tra il sistema di emergenza sanitaria, i vigili del fuoco e i volontari ma anche tra il sistema pubblico e il mondo del privato rappresentato dal volontatiato e da tante aziende private che contribuirono all’iniziativa. E’ stato ricordato come questi profughi erano tutti mamme con bambini e persone anziane che erano fuggite in un paese povero, qual era allora l’Albania anch’essa appena uscita da un periodo di governi influenzati da sistemi non democratici.