Sala Quattro Stagioni del Palazzo Comunale del comune di Ovada

OVADA: Iniziativa giovanile sulla Palestina

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di Nico Colani

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Nella fine mattinata del 1 agosto 2025, presso la Sala Quattro Stagioni del Palazzo Comunale del comune di Ovada è andata in corso la presentazione dell’iniziativa sulla Palestina. L’assessore Sabrina Caneva in apertura, ha descritto quello che sta accadendo a Gaza puntando il dito contro Israele per il suo accanimento dopo aver subito l’attacco di Hamas il mattino del 7 ottobre 2023. A quanto pare, gli aiuti umanitari stentano ad arrivare perché bloccati alle porte di Gaza. Per questo, un gruppo di giovani ovadesi, già attivi nelle iniziative contro la violenza sulle donne, hanno voluto affrontare questo tema e nella conferenza erano presenti due giovani attivisti, Alessandro e Maddalena, i quali, con altri giovani, cercheranno di sollecitare tavoli di discussione per sensibilizzare la cittadinanza sull’argomento Gaza e anche per fare in modo che si costruiscano dei contribuiti per i cittadini della Palestina. Con l’occasione, hanno anticipato che sarà organizzata una serata dedicata alla Palestina.

L’iniziativa, che si terrà il 27 agosto, alle ore 21, presso il Giardino della Scuola di Musica di Ovada, prevede la proiezione del film “No Other Land”, un documentario diretto, prodotto, scritto e montato da un collettivo israelo-palestinese, vincitore (sezione documentari) del Festival di Berlino 2024 e Premio Oscar come miglior documentario 2025.

Seguiranno e precederanno momenti di riflessione e testimonianze sulla tragedia del popolo palestinese, anche con il coinvolgimento della comunità islamica ovadese.

La proiezione sarà gratuita e saranno raccolti fondi per progetti di solidarietà al popolo palestinese.

L’iniziativa – dichiarano gli organizzatori – nasce su base spontanea per la necessità di “uscire” dal senso di impotenza che sta vivendo il popolo palestinese di fronte alla violazione dei diritti umani in atto in Palestina, alla violenza inaudita cui sono sottoposti bambini, uomini e donne sotto gli occhi del mondo intero.

Il senso non è creare divisioni o polemiche politiche ma è quello di unire una comunità solidale, come la nostra, e fare informazione oggettiva e imparziale sulla cruda quotidianità vissuta in questa terra martoriata dall’occupazione e dalla guerra.

L’obiettivo è quello di “restare umani” e attivare un pensiero critico su una realtà che non è possibile ignorare.

La riflessione di questi ragazzi che sentono il peso di questo mondo che si sgretola, come ha detto l’assessore Sabrina Caneva, è un mondo che si ha ereditato, una generazione precedente che ha pensato in modo egoista senza badare alle generazioni future.

Vorrei solo fare una considerazione: l’iniziativa del giovani è lodevole per il fatto di preoccuparsi di una popolazione in pericolo, ma dal mio punto di vista, si percepisce un velato schieramento ideologico, che non dovrebbe appartenere a nessun gruppo di attivisti solo per il mero fatto che la situazione Gaza non è così bianca e nera. Solo un discorso più ampio che coinvolge il Medio Oriente e i movimenti terroristici che vi si formano possono portare a fare chiarezza. Bisogna innanzitutto conoscere bene la storia geo-politica del Medio Oriente se si vuol puntare il dito contro qualcuno. Se invece si vuol promuovere la pace e organizzare aiuti umanitari, bisogna rimanere neutrali. Ho imparato per esperienza che la ragione non sta mai da una parte sola.

Perciò, la cosa bella sarebbe quella di interrogarsi e scoprire chi manovra tutti questi terribili giochi infernali e costringerli a metter fine a queste assurde guerre.