Piemonte, Lauria (Indipendenza): ‘Anche a Torino l’emendamento porta l’aumento’
Se l’emendamento per aumentare lo stipendio dei Ministri sembra destinato a scomparire dopola levata di scudi dell’opinione pubblica, quello per rimpinguare gli stipendi dei dirigenti generali delle Asl da quei miseri150 mila euro l’anno ad un minimo di 180 mila potrebbe passare indisturbato. La proposta dei senatori di ForzaItalia Occhiuto e Ternullo avrebbe come immediata conseguenza un ulteriore disavanzo nelle già disastratesanità regionali.
«Viene il dubbio – osserva Giuseppe Lauria, responsabile enti locali di Indipendenza e segretario regionalepiemontese del movimento – che alcuni emendamenti vengano proposti al solo scopo di suscitare la giustaindignazione per poi farne passare altri, dalle conseguenze economiche ben più gravi, nel silenzio distrattodegli organi di informazione.»
La normativa nazionale impone un tetto nazionale agli stipendi dei dirigenti, e spesso questo tetto viene aggi-rato con la “promozione” degli incarichi e delle aziende sanitarie a livello superiore.
E non rassicura certamente la risposta data ai giornali dell’assessore regionale alla sanità Federico Riboldi: «È chiaro che più alziamo gli stipendi più pretendiamo dai direttori».
«E cosa altro si dovrebbe pretendere dai direttori – obietta Lauria – se non che per 150 mila euro l’anno svol-gano al meglio le funzioni dirigenziali alle quali sono stati chiamati? Quei 30 mila euro d’aumento, più o menolo stesso aumento di 20 euro concesso ai pensionati, a cosa dovrebbero servire? Si faranno carico magari di lavare i vetri degli ospedali, visto che l’aumento corrisponde all’intero stipendio di due operatori socio sanitari? Non siamo populisti e crediamo che il lavoro di responsabilità vada retribuito adeguatamente, ma riteniamo che mentre si chiedono sacrifici agli italiani, mentre si parla addirittura di “economia da tempi di guerra”, un minimo di decenza sia necessario