LA RESISTENZA NEL MONFERRATO, IL RUOLO DI BEPPE FENOGLIO E DELLE MISSIONI ALLEATE  

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Interessanti approfondimenti sulla figura di Beppe Fenoglio e sul ruolo svolto dallo scrittore a supporto delle formazioni partigiane del Basso Monferrato sono emersi nell’incontro svoltosi Vignale Monferrato sabato 3 maggio 2025 alla presenza di un pubblico numeroso e partecipe.

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A dar vita all’iniziativa dal titolo “Il gallo canta ancora. Il partigiano Johnny nel Monferrato” è stata la Lista Civica Vignale Futura nell’ambito delle celebrazioni per l’80° Anniversario della Liberazione, come ha specificato il suo rappresentante Massimo Birago nell’intervento introduttivo. 

A moderare l’incontro, la vignalese Patrizia Monzeglio che ha dialogato con Bianca Roagna, Direttrice del Centro Studi Fenoglio di Alba, sulla figura di Beppe Fenoglio come uomo e come scrittore, un autore letto in tutto il mondo e molto apprezzato dalle giovani generazioni. A seguire l’intervento di Sergio Favretto che ha ribadito l’attualità di Fenoglio anche per gli aspetti di responsabilità civile, come antifascista e partigiano.

Nel libro “Beppe Fenoglio. Il riscatto della libertà”, Sergio Favretto riporta i dati di una ricerca mirata a individuare personaggi, luoghi ed eventi reali che hanno ispirato Fenoglio nella stesura  dello scritto denominato “Ur partigiano Johnny”. È da queste pagine che emergono i riferimenti sulla presenza di Johnny-Fenoglio in Monferrato nella primavera del ‘45, inviato dalla Divisione Langhe per dare supporto alle formazioni partigiane al confine fra l’astigiano e l’alessandrino e rafforzare i collegamenti con le missioni alleate. 

La zona era di grande importanza strategica per le vie di comunicazione stradali, ferroviarie e fluviali che collegano Torino, Asti, Alessandria, Valenza, Casale, Milano, un’area all’epoca capillarmente pattugliata da tedeschi e fascisti che vi avevano organizzato presidi e posti di blocco e che si erano resi responsabili di scontri armati e rastrellamenti nei borghi monferrini.

Partendo dal libro di Favretto che ricostruisce la presenza di Fenoglio a Moncalvo, Montemagno e Fubine, Patrizia Monzeglio ha messo in luce come in quegli stessi luoghi, e per gli eventi citati, sia possibile rilevare il ruolo svolto dai partigiani vignalesi appartenenti alla 107^ Divisione Garibaldi sulla base delle testimonianze raccolte nel dopoguerra da Nino Sannazzaro. Dagli scritti di quest’ultimo risulta un incontro a Moncalvo nell’inverno ‘44-‘45 con il Maggiore Jordan e altre formazioni per concordare i lanci a supporto dei partigiani. Santa Maria di Moncalvo era la base della missione americana “Youngstown” paracadutata nel novembre ‘44 fra le colline di Altavilla e Vignale, con un volo proveniente da Brindisi preannunciato dal messaggio “Carlotta è bionda”. In quell’occasione erano stati lanciati 25 container di materiale vario, armi e radio ricetrasmittenti.  Altri aviolanci seguirono nella primavera del ‘45.

La presenza attiva dei vignalesi della 107^ Garibaldi è confermata sia nella battaglia di Montemagno del 19 aprile, di cui si parla nell’Ur partigiano Johnny, sia nello scontro fra partigiani e nazifascisti avvenuto il 3 aprile 1945 a Fubine e a cui si è ispirato Fenoglio nel commentare alcuni fatti accaduti in quella zona del Monferrato nell’ultimo mese prima della Liberazione. Nel breve resoconto di quella giornata, letto dalla giovane Anna Soldera al pubblico attento, viene raccontata da Nino Sannazzaro la morte del giovane Aldo Porro (Lepre), abbattuto da una raffica di mitra sparata da un milite della GNR. Inutile fu il tentativo di soccorso da parte del partigiano Secondo Mario Monzeglio (Leti), padre di Patrizia Monzeglio, che raggiunto il compagno caduto ai piedi della scala, non poté che constatarne il decesso.

A chiusura della presentazione è stato proiettato il filmato “Memorie di Resistenza vignalese” basato sulle testimonianze dei partigiani di Vignale Nino Sannazzaro, Italo Bassignana, Agostino Patrucco e Secondo Mario Monzeglio.