TorinoFilmFestival giorno per giorno 2

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di Patrizia Monzeglio

Ha preso il via, nell’aria frizzante di questo venerdì 22 novembre, la 42^ edizione del Torino Film
Festival con la prevista cerimonia di inaugurazione al Teatro Regio di Torino. Sul red carpet si son
viste sfilare stelle del cinema internazionale, come Sharon Stone e Sarah Jessica Parker, e volti
familiari del cinema italiano, come Giuseppe Battiston, Stefania Rocca, Massimo Ghini e Cesare
Bocci.
Nel corso della serata il Premio “Stella della Mole”, oltre che a Giancarlo Giannini (foto), Matthew
Broderick e Rosario Dawson, è stato consegnato anche al protagonista principale della cerimonia,
il regista Ron Howard che ha presentato fuori concorso il suo film “Eden”. Attore giovanissimo in
“Happy days”, Ron Howard nel corso degli anni ‘80 ha intrapreso una fortunata carriera da regista
girando circa 30 pellicole, fra le quali “Apollo 13” e la trilogia del “Codice da Vinci”, e ottenendo nel
2001 un meritato doppio Oscar (per film e regia) con “A Beautiful Mind”.
Oggi a Torino è venuto per accompagnare il suo ultimo lavoro, “Eden” un film tratto da una storia
vera ambientata all’inizio degli anni ‘30 sull’isola di Floreana nelle Galapagos.
I protagonisti sono due tedeschi, il dottor Ritter e la sua compagna Dora Strauch, che nel 1929 si
rifugiarono sull’isola per prendere le distanze dal mondo borghese, accusato di distruggere la vera
natura dell’umanità. Il fascino esercitato dai due personaggi e dal loro singolare stile di vita attirò la
famiglia Wittmer che decise di abbandonare la Germania, in piena crisi economica e sociale, per
trovare rifugio in quel luogo descritto dai giornali dell’epoca come una sorta di Eden.
La difficile convivenza fra i due nuclei famigliari diventò vera e propria lotta per la sopravvivenza
con l’arrivo di uno stravagante personaggio, una sedicente baronessa che sbarcò sull’isola con un
servitore, due giovani amanti e l’intento di crearvi un resort di lusso.
Girato con una certa sobrietà di regia, anche quando affronta le scene più drammatiche, il film dà
spazio ai diversi personaggi facendone emergere le contraddizioni, evidenziando gli aspetti meno
nobili della natura umana. Se tutti gli attori del cast riescono a dare credibilità ai loro personaggi,
Jude Law e Vanessa Kirby dimostrano di saper gestire al meglio il loro difficile ruolo nei panni del
Dottor Ritter e di Dora.
«A partire da Apollo 13 mi sono sempre più orientato verso storie basate su eventi reali. – ha
confessato il regista – Storie in cui i personaggi vengono messi sotto una forte pressione e rivelano
così molto di loro stessi. Credo che uno dei motivi per cui questo film sorprende il pubblico siano la
profondità e la complessità dei personaggi, mentre le scelte che hanno fatto sono davvero
sconvolgenti. E sono profondamente umane. (…) È un thriller, e parte della sua suspense deriva
dal chiedersi chi sopravvivrà e perché. Questa storia vera è colma di tutto questo. È basata su due
versioni molto diverse dello stesso mistero irrisolto. Più ci si addentra, più si rientra in quella
categoria di eventi che superano la fantasia».