Dichiarata la guerra alle zanzare nell’alessandrino.

Visite: 34
Pubblicità
Tempo di lettura:1 Minuti, 29 Secondi

Cos’è la febbre del West Nile: diffusa in Italia da quasi trent’anni è trasmessa dalle zanzare comuni: iniziata la campagna di disinfestazione

Pubblicità

La febbre West Nile venne scoperta in Italia per la prima volta nel 1998, e da allora si è diffusa in tutta la penisola. Il nome deriva dal fatto che il virus che causa la malattia fu identificato per la prima volta in Uganda in una regione che si chiama così. La febbre West Nile è una arbovirosi, cioè una malattia che viene trasmessa dagli artropodi, il tipo di animali a cui appartengono gli insetti, e nello specifico dalle zanzare attraverso le loro punture. Il virus che la provoca non è trasmesso da zanzare specifiche, ma dalle zanzare comuni (Culex pipiens), cioè una delle specie autoctone più presenti in Europa. Importante sapere che il virus non può si trasmettere da persona a persona.

I sintomi che permettono un rapido riconoscimento della presenza del virus sono febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e sfoghi cutanei, ma purtroppo non sempre sono così facilmente identificabili. Infatti solamente il 20 per cento delle persone contagiate sviluppa sintomi, che nella maggior parte dei casi sono lievi. Parliamo di una malattia per cui non è necessario allarmarsi molto. Può essere invece una malattia rischiosa per le persone anziane, con le difese immunitarie indebolite o con patologie croniche, comunque la situazione è monitorata ogni estate dalle autorità sanitarie. Anche in questa provincia molti comuni hanno iniziato i trattamenti antizanzara creando delle vero proprie barriere difensive, ma è importante che alcune regole comuni e facili vadano rispettate da tutti. Si possono utilizzare zanzariere, repellenti, abbigliamento protettivo e piante repellenti, oltre a eliminare le fonti d’acqua putrida e dove le zanzare depongono le uova, come i sottovasi con acqua stagnante.

Potrebbe interessarti