
Alessandria, ‘L’ultimo bivio’ di Gianni Caccia alla Gambarina
Sabato 22 febbraio, alle ore 16,30, presso il Museo etnografico “C’era una volta” di piazza Gambarina ad Alessandria, si terrà la presentazione de L’ultimo bivio (puntoacapoEditrice, Pasturana 2024) di Gianni Caccia, l’ultimo capitolo della trilogia comprendente anche i volumi Ricerca e Triodos, pubblicati dalla stessa casa editrice nel 2018 e 2021, che vede come protagonista Konrad Jaeger, il professore di lettere di origine austriaca che si divide tra l’Oltregiogo e l’Appennino delle quattro province, individuo meticoloso affetto da varie manie, collezionista compulsivo di modellini di auto da corsa, sempre in bilico tra la razionalità derivante dalla sua formazione culturale e il fascino del mistero.


Dialogherà con l’autore Davide Parisato, il quale metterà in luce il rapporto tra L’ultimo bivio e le due precedenti opere della trilogia, evidenziando come questi tre racconti seguano l’evoluzione, o piuttosto l’involuzione del protagonista e del suo controverso rapporto con Fede, la paziente compagna esperta di informatica. Altro filo conduttore del libro è la presenza di una categoria di individui, in bilico tra realtà e mistificazione, dai quali dipenderebbe il sempre precario equilibrio del mondo: nel primo racconto, Lo speciale eccentrico, il tentativo di Konrad di ricucire la sua relazione con Fede procede in parallelo con la storia poco credibile o forse fin troppo credibile di uno di questi enigmatici personaggi; nel secondo, Il passaggio del testimone, il protagonista subisce l’attrazione per questo singolare universo umano sullo sfondo della pandemia vissuta quasi come un innocuo fastidio; il terzo racconto, Rerum antiquarum, è ambientato in un futuro prossimo che va persino oltre la distopia, dove la classicità potrebbe diventare il solo, imprescindibile punto di riferimento. Ma in sostanza, a muovere le azioni di Konrad, personaggio controverso pervaso da una perenne insoddisfazione di sé, è sempre la ricerca di un qualcosa che gli sfugge, quella ricerca, soprattutto interiore, non a caso richiamata dal titolo del primo capitolo della trilogia