Rosy Il 13 e il 14 maggio sono stati presentati due libri dell’autrice Alessandra Carati, il primo, “Rosy” (Mondadori, 2024) e nel secondo giorno “E poi saremo salvi” (Mondadori, 2021).
In queste due giornate è sempre stata presente la scrittrice Raffaella Romagnolo che ha dialogato con la collega Alessandra Carati.
Il primo volume “Rosy” parla dell’incontro fra l’autrice finalista del Premio Strega e Rosa Bazzi (Strage di Erba).
Ricordiamo con grande tristezza quell’evento terribile dove persero la vita quattro vicini di casa e uno più fortunato fu ferito gravemente.
Per questo delitto furono riconosciuti colpevoli Rosa Bazzi e Olindo Romano, e la Corte Suprema di Cassazione rigettò i ricorsi proposti dai convenuti, rendendo definitiva la sentenza d’appello che riconobbe come autori della strage i coniugi Romano, già condannati all’ergastolo in primo grado.
Questo è stato uno dei più grandi casi di cronaca recente, conosciuto come “La Strage di Erba”.
Nel 2019, Alessandra Carati incontra Rosa Bazzi per la prima volta. Negli anni successivi, le fa visita in carcere ogni settimana in sessioni che durano ore.
Rosa Bazzi dice all’autrice: “Mi sfogo con te come con il prete” travolgendola di contraddittori, affermazioni inattendibili al limite della comprensibilità.
L’autrice pensava che conoscerla personalmente le avrebbe permesso di separare i fatti dai detti; invece questo tu-per-tu ha offuscato il tutto.
Nel tentativo di capire questa donna, intercetta chi l’ha frequentata negli ultimi diciassette anni: gli avvocati, il cappellano, la psicologa, e il marito Olindo attraverso le lettere che le ha scritto.
Scopre così un’infanzia negletta, il lavoro ancora bambina a servizio di famiglie dell’Erbese, il matrimonio a vent’anni, la dipendenza da Olindo, e ancora, il faticoso adattamento alla detenzione.
Tornando in carcere trova Rosa che non è conforme a nessun racconto che ne è stato fatto, continua a resistere come un disturbo indecifrabile.
È proprio in quel momento, nella rinuncia a ogni immagine di lei – e nella fatale domanda su dove si sono formate queste immagini, a quali condizioni, con quali conseguenze – che affiora, come in una polaroid, Rosy.
Un volume interessante che può essere letto semplificante come un romanzo di un fatto crudele realmente accaduto, ma utile per capire dove la follia umana può arrivare a sfociare in un massacro insensato per mano di persone apparentemente innocue.
Come scritto sopra, il processo quindi non verrà riaperto e i due coniugi resteranno in carcere. Ma per alcuni resta ancora il dubbio della loro innocenza. Vediamo così, come in tutti i casi, persone convinte della loro innocenza, magari per avere letto qualche titolo nei social. Per gli interessati a questi casi però, è consigliato consultare ciò che è attendibile (come gl’atti dei processi e dati inconfutabili) e seguirne i processi prima di proclamare condanne o assoluzioni cittadine; e questo volume della Carati può essere un buon strumento per farsi l’idea della follia o della veracità dei personaggi.
E Poi Saremo Salvi
Nella seconda giornata, presso il teatro Dino Crocco, la scrittrice Raffaella Romagnolo, introduce l’autrice raccontando di alcuni suoi volumi scritti in precedenza, di temi interessanti e a mio avviso, particolari nonché originali e impegnativi. Si trae da questi non solo una mente di solida fantasia, ma chiaramente corroborata dalle sue personali ricerche di materiale cartaceo, e dalle sue personali testimonianze, come nel libro “Bestie da
Vittoria”, scritto con Danilo Di Luca, che è diventato un bestseller nel suo genere, dove si parla di ciclismo e delle sue storie nascoste, spiegate prima dalla presentazione di “E Poi Saremo Salvi”.
Ascoltando attentamente l’autrice, mi sembrava di ascoltare la trama di un film anche dopo la breve narrazione di “La Via Perfetta” scritto con Daniele Nardi in cui viene raccontata l’avventura col compagno di cordata Tom Ballard, avventura finita in tragedia.
Questa breve introduzione di una decina di minuti è stata sufficiente per affascinarmi e incuriosirmi del volume, dove l’autrice come sempre, in prima persona, vive partecipe di una scalata, raccontandoci eventi che noi non immagineremmo mai accadano in una scalata, e mettendo anche in discussione la classificazione in categoria sportiva chi si avventura a scalare montagne da altezze tali ovvero altezze sopra i 7000 metri, dove iniziano ad essere letali per l’essere umano. Pensate che già da 2000/3000 metri si iniziano ad avere scompensi anche se alcuni non l’avvertono subito. Per altre persone invece, queste altezze possono essere fastidiose, figuriamoci oltre i 7000 metri… Spesso possono diventare la morte stessa di chi affronta la montagna.
Difatti nel libro si racconta la scomparsa dei due scalatori sulla cima dell’Himalaya Nanga Parbat. L’ambasciata italiana in Pakistan ha rivelato a marzo 2019 che lo scalatore italiano e il suo compagno di avventura sono morti.
Ora veniamo al volume “E Poi Saremo Salvi”.
Eccoci arrivati alla storia di Aida, profuga bosniaca che giunge in Italia appena in tempo per sfuggire agli orrori dei massacri, e non solo, ma doveva anche allontanarsi da un padre padre padrone e a volte bambino, una madre che ha un amore disperato per i figli da sembrare a volte assente.
L’autrice spiega anche che la guerra in Bosnia, almeno qui in Italia, non si è mai capita bene e anche raccontata male. Purtroppo quello che è stato molto chiaro è la crudeltà umana che come al solito, crea solo morte e disperazione. Ufficialmente sappiamo che quella guerra, in linea con l’Accordo di Split, le forze croate invasero la Bosnia occidentale con l’Operazione “Estate ’95 “ e ai primi di agosto lanciarono l’Operazione Tempesta, che
annientò la Repubblica Serba di Krajina e causò l’uccisione e l’esodo di più di 250 000 serbi dalla Croazia.
Ma nella realtà quello che è evidente rimane sempre la follia umana che da millenni deve sfociare in guerre assurde.
In questo volume leggiamo la crudeltà della guerra, le vicissitudini delle famiglie, gli aiuti, nonché gli errori di chi tende una mano. Anche questo volume vale la pena di leggere dove l’autrice scruta la situazione dei conflitti tra figli e genitori, e naturalmente la storia di Aida che appena sei anni, fugge dal piccolo paese bosniaco dove è nata e cresciuta, per raggiungere Milano. Aida deve prendere coscienza per poter sopravvivere.
Concludendo, ho conosciuto Alessandra Carati solo la mattina del 14 maggio, nel poco tempo che ho avuto a disposizione, ho sentito una persona profonda semplice nel modo di esprimersi, disponibile, preparata, con la capacità di raccontare in modo chiaro e comprensibile e in modo carismatico tale da appassionare chi l’ascolta. Ho apprezzato quei 90 minuti dedicati “E Poi Saremo Salvi”. E’ riuscita a coinvolgere e dare tutti gli spunti possibili anche parlando degli altri libri con una professionalità indiscutibile, sicuramente sua dote naturale nel presentarsi dialogando e creando passione con sue parole.
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