Lerma, la violenza di genere al centro di una serata dell’associazione Un libro per Amico

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di Nico Colani

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Nella sala del Centro Polifunzionale di Lerma si è tenuto l’evento organizzato
dall’Associazione Culturale ‘Un Libro per Amico’ della Biblioteca Civica di Lerma.

Hanno tenuto il palco il RELATORE: Gabriele Zuccotti, criminologo esperto in Scienze
Forensi, sono intervenuti, Luigi Sartore, medico psichiatra e Nadia Biancato, presidente
Zonta Club Alessandria, con la moderatrice Monica Gasparini, giornalista. Erano inoltre
presenti il consigliere Fabrizio Basilio e il primo cittadino Bruno Aloisio, i consiglieri del
Comune di Lerma, Silvano Pirola, Nevio Pellini, Barbara Arecco, e Fabrizio Bisio.
Hanno aderito con la loro presenza Enrico Bussalino della Regione Piemonte con il ruolo
di Sicurezza e Polizia Locale, e Enrico Benzi presidente della Provincia di Alessandria.

Il sindaco ha aperto l’evento ringraziando la presenza dei cittadini e Carabinieri nel NAS di
Alessandria, in particolare il luogotenente Giovanni Alfieri, e i carabinieri in servizio a
Lerma. Di seguito il Consigliere Fabrizio Basilio ha nuovamente ringraziato la Biblioteca
Civica di Lerma per l’organizzazione, e ha portato i saluti a tutti da parte di Federico
Riboldi assessore alla Sanità che non ha potuto partecipare.

In merito alle Forze dell’Ordine, i conduttori hanno ricordato che i Carabinieri sono in
prima linea per la prevenzione e la tutela della sicurezza, lanciando il messaggio di non
chiudere gli occhi e segnalare alle autorità ogni anomalia nel comportamento delle
persone, sopratutto quando concerne le coppie, in modo che si possa intervenire prima
che accada l’irreparabile. Come è già successo dall’inizio di questo nuovo anno, ci sono
stati numerosi omicidi il cui movente va dalla gelosia estrema, dalla non accettazione
della fine di una relazione, ai futili motivi, alle precarie condizioni di vita, per non parlare
di famiglie con malati gravi in casa, che ad un certo punto sentendosi abbandonati,
sfociano la loro disperazione con omicidi-suicidi.

Il relatore Gabriele Zuccotti, criminologo esperto in Scienze Forensi, ha dato una
spiegazione molto tecnica con dati scioccanti sul numero degli omicidi, elencando con una
tabella dopo l’altra, i dati di anno in anno e caso per caso, con diverse casistiche che
accadono dalle famiglie giovani, famiglia allo sfascio divorziate, diversi livelli di status, età,
e persone con gravi patologie. Questo fenomeno è, sia presente nelle comunità di stranieri,

sia nella comunità italiana, un problema forse di fragilità umana che si è raccontata in
questi ultimi decenni.

Ad una domanda del pubblico, l’esperto Zuccotti ha risposto che il Covid non ha inciso
molto sul fenomeno della violenza di genere. Piuttosto, alla radice del problema ci
sarebbero i vari cambiamenti di valori, anzi un abbandono di questi e di sani principi, ci
sarebbero giovani che non hanno punti di riferimento e ideali sani, sovrastati da immagini
giornaliere di influencer e cantanti che mettono in evidenza una bella vita senza lavorare,
oppure la necessità di violenza per ottenere ciò che si vuole.

I numeri che sono apparsi nelle tabelle presentate da Zuccoti danno il senso della gravità di
questa situazione: dal 01 gennaio 2012 al 31 dicembre 2024, ci sono stati 1552 casi di
omicidi di donne, con un totale di 1621 vittime, in aggiunta di 55 vittime di sesso maschile
coinvolte (figli, fratelli, padri…) e altri 415 suicidi di autori che hanno commesso gli
omicidi.

Lo stesso Luigi Sartore, medico psichiatra, ha evidenziato come ormai si è vittime in una
società che sembra tutta oro e lustrini. Tutto facile, tutto dovuto, tutto subito, e li si apre
anche il nuovo genitore che non dice mai di no, viziando il minore portandolo a sbagliare
sempre di più. Come per esempio i genitori che vanno a giustiziare un insegnante per un
brutto voto, in questo caso cosa ci si può aspettare da un figlio che vede picchiare un
insegnante per punirlo per avergli dato un brutto voto? Per questo il lavoro sulle persone
diventa importante come dare segnali determinati partendo dalla scuola con un vero
insegnamento dei valori e del rispetto altrui.

Nadia Biancato, presidente del Zonta Club Alessandria ha ribadito l’importanza della loro
associazione impegnata affinché i diritti delle donne siano pienamente riconosciuti come
diritti umani. Ha rimarcato che ogni donna deve poter esprimere tutto il suo potenziale,
avere accesso a tutte le risorse, e ricoprire posizioni decisionali su base paritaria con gli
uomini.

La presidente Biancato afferma che lo Zonta non cesserà mai di promuovere un mondo in
cui le donne non debbano aver paura di essere vittime di alcun tipo di violenza.

Inoltre ha anche spiegato che tante donne non sanno chiedere aiuto alle loro associazioni
di riferimento o agli sportelli di ascolto probabilmente perché non sanno che non
necessariamente dovranno denunciare il parner che gli fa violenza fisica o psicologica

Verso la fine dell’evento è intervenuto Enrico Bussalino della Regione con il ruolo di
Sicurezza e Polizia Locale e ha ribadito che il problema è sentito in Regione con la presenza
di circa 80 sportelli di ascolto, 13 e più case rifugio per donne con problemi di violenza, 25
centri anti violenza e vari altri aiuti come l’inserimento nel mondo del lavoro. Negli ultimi
anni, più di 4000 ragazze e donne hanno avuto un aiuto concreto dalla Regione Piemonte
la quale supporta vari centri anti-violenza con importanti contributi Regionali che variano
da 2 a 3 milioni di euro ogni anno. Un contributo importante che Bufalino ha portato in
evidenza con orgoglio per questo malessere dilagante con la speranza che si possa porre
fine un giorno a questa assurdità. Proprio per questo, aggiunge che sarà investito oltre un
milione mezzo di euro per portare nelle scuole l’educazione alla non violenza, e così
ribadire il concetto del dottor Sartori che nel suo discorso ricorda che il nocciolo del
problema sono i giovani e bisogna lavorare per dare a loro una visione diversa del senso
della vita e del rispetto.

Al turno di Enrico Benzi, cita il ruolo determinante della Provincia, perché è proprio il
punto che gestisce la rete contro la violenza di genere e contro ogni tipo di discriminazione.
In merito ricorda che il 19 novembre scorso hanno fatto in provincia un convegno con il
sostituto procuratore Arnaldi di Balme Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di
Alessandria e la dottoressa Iovine sul codice rosso, ed è stata una giornata di formazione
per le forze dell’ordine a tutti i livelli, ma anche per gli amministratori, ricordando le
precedenti parole della dottoressa Biancato, in particolare, quando una donna è in
difficoltà non riesce ad esprimersi e confidarsi e si chiude nel dolore delle sofferenze che
subisce e che non ha il coraggio di denunciare.

Benzi punta anche il dito sui giochi virtuali citando il tipo GTA, vietato ai minori di 18
anni, dove il gioco consiste nell’uccidere, violentare, e maltrattare altre persone. Questi
giochi pur essendo vietati ai minori, sono facili da reperire anche da questi.

Questa tecnologia incide parecchio sulla psiche dei bambini, ecco che alle famiglie poi ne
sfugge il controllo per svariati motivi, che possono variare tra la scarsa conoscenza

tecnologica, e qui i ragazzi giocano facile sui genitori, o su genitori, i quali per mantenere
la famiglia, sono occupati a lavorare e non riescono a gestirli.

L’accusa sui giochi da parte di Benzi è importante; bisogna lavorare per impedire che la
psiche dei minorenni venga scalfita dai quei giochi malefici.

“Ma il sottoscritto pensa che questi giochi fanno male anche agli adulti, sopratutto se
vengono usati per molte ore al giorno e in modo continuativo, figuriamoci se gli utenti
sono persone con una mente debole o fragile.
I dati in merito asseriscono che sugli adulti non hanno effetti sull’aggressività, ma bisogna
anche precisare che lo studio condotto da Simone Kühn, in collaborazione con l’Istituto
Max Planck di Amburgo, sono dati presi su un campione di 77 persone messi alla prova
per due mesi di gioco violento. Non pare per nulla uno studio attendibile, ma come detto,
entriamo in un altro concetto al di fuori dal progetto anti violenza. L’importante come ha
detto Benzi, sarebbe quello di evitare che bambini possano avere in mano quei giochi
violenti.”

Nell’ultimo intervento del relatore Gabriele Zuccotti, ci ha dato visione di un database
terrificante di omicidi e statistiche nella provincia di Alessandria e dintorni, su che tipo di
armi usate, le condizioni famigliari, la modalità degli omicidi, ecc, Un database che può
racchiudere e farci capire quali sono i mali della nostra società sui quali ci dobbiamo
soffermare. Infine, ha voluto chiudere la seduta con una frase scritta dalla professoressa
Lopez con la quale ha spesso collaborato:

“Ad ogni riga che si aggiunge all’archivio,
riconosco appieno la fragilità umana, la sofferenza,
la rabbia sempre più crescente ed incontrollata.
Ravvedo l’ennesima sconfitta della nostra società.”
Annunziata Lopez, Roma.

Ed ecco la galleria fotografica dell’evento a cura di Nico Colani

https://www.omniwebtv.it/lermaviolenzagenere.html


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