Spinetta Marengo, presentati i dati dei primi 414 residenti entro i 3 chilometri dal polo chimico

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«L’importante azione messa in campo a Spinetta Marengo è ormai diventata un esempio non solo regionale, ma nazionale. Con determinazione e trasparenza la Regione Piemonte sta portando avanti una serie di iniziative che, proprio partendo dalla frazione alessandrina, puntano alla tutela della salute della popolazione: da un lato con un biomonitoraggio capillare della popolazione residente nei pressi di un polo chimico e dall’altro con l’istituzione di un Osservatorio per la riduzione dei Pfas per garantire la protezione ambientale. Ciò che deve essere chiaro, comunque, è che bisogna saper coniugare produzione e salute, perché la prima non deve assolutamente prevalere sulla seconda, come purtroppo è successo in passato: il nostro impegno, quindi, prosegue senza sosta perché si possa raggiungere questo obiettivo».

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Con queste parole dell’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi, ha aperto, lunedì 21 luglio, il nuovo incontro con la popolazione, i giornalisti e le associazioni all’Auditorium del Marengo Museum di Spinetta Marengo per presentare i risultati, in forma aggregata, delle analisi per valutare l’eventuale concentrazione di sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) nel sangue dei primi 414 volontari residenti entro i 3 chilometri dal polo chimico alessandrino.

Dopo i primi 135 prelievi effettuati tra i residenti fino a 500 metri dal polo chimico tra novembre e dicembre 2024, infatti, ad oggi sono stati effettuati 457 prelievi ematici (43 campioni sono ancora da analizzare), altri 89 sono in attesa di effettuarlo (sono già previste due sedute per il 30 luglio e il 6 agosto) e circa 200 sono residenti oltre i tre chilometri: in tutto sono quindi circa 750 i cittadini che hanno completato la preadesione online, disponibile sul sito della Regione Piemonte (https://www.regione.piemonte.it/pfas) e dell’ASL AL (https://www.aslal.it/inquinamento-da-PFAS-attivita-di-monitoraggio-e-limitazione-del-rischio).

Un arruolamento che prosegue ancora e che prevede, una volta compilato il form di adesione, la verifica da parte degli operatori dell’ASL AL del requisito della residenza, per poi contattare telefonicamente i pre-aderenti per fissare l’appuntamento, durante il quale viene proposta l’adesione formale al biomonitoraggio, effettuato il prelievo di sangue e somministrato un questionario sugli stili di vita.

I risultati presentati ieri sera a Spinetta Marengo si riferiscono alle analisi effettuate sui primi 414 cittadini che si sono sottoposti ai prelievi ed evidenziano una situazione abbastanza simile a quelli dei 135 residenti fino a 500 metri: circa l’8,9%, infatti, hanno riscontrato una concentrazione di Pfas, per i quali sono stati definiti valori soglia su base scientifica, maggiori di 20 ng/ml, contro l’11% di quelli di fine 2024. Dalle analisi è inoltre emerso che circa l’87,2% delle persone riporta concentrazioni di Pfas per i quali sono stati definiti valori soglia (somma di Pfas storici di cui sono noti gli effetti sulla salute) compresa tra 2 e 20 ng/ml (contro l’83% dei precedenti risultati) e il 3,9% hanno una concentrazione di Pfas normati inferiore alla soglia di 2 ng/ml (contro il 5%).

Per quanto riguarda i Pfas per cui non sono stati ancora definiti valori soglia, l’Adv ha un valore mediano riscontrato sui 414 partecipanti pari a 2,9 ng/ml (contro i 2,6 ng/ml), mentre il cC6O4 è stato riscontrato con un valore maggiore di 0.05 ng/ml (cioè oltre il limite di quantificazione) in un solo soggetto.

Il linea generale, si può osservare che i soggetti che presentano valori maggiori a 20 ng/ml sono in prevalenza maschi, ultrasessantenni e in pensione.

«Quando avremo i dati completi – ha spiegato ancora l’assessore Riboldi – la task force composta da tecnici e professionisti sanitari di indiscussa fama valuterà attentamente come proseguire con il biomonitoraggio e la presa in carico della popolazione, in modo da creare un modello replicabile in altre circostanze. Un grazie va dunque a chi ha voluto sottoporsi al biomonitoraggio, a chi lo farà nelle prossime settimane, ai componenti della task force e a tutti gli operatori dell’ASL AL e dall’AOU AL che in questi mesi si stanno prodigando per garantire la salute dei cittadini».

Si ricorda, infine che:

I Pfas di nuova generazione

Il protocollo di biomonitoraggio ha previsto fin dal principio anche la ricerca di altre sostanze Pfas come il C604, l’Adv e il GenX, conosciuti come Pfas di nuova generazione, che vengono utilizzati come alternative ai composti perfluorurati già noti come dannosi (es Pfoa e Pfos). Diversamente dai Pfas “storici”, per i quali sono a disposizione dei limiti di riferimento definiti dalla comunità scientifica, per i Pfas di nuova generazione non sono ancora stati definiti valori soglia o linee guida internazionali a cui riferirsi. Ciò nonostante, per accogliere le istanze di totale trasparenza trasmesse dall’Assessorato alla Sanità, i referti conterranno anche l’indicazione dei valori di Pfas di nuova generazione.

Un nuovo percorso di presa in carico

A massima tutela della salute della popolazione potenzialmente esposta alle sostanze Pfas nell’area di Spinetta Marengo, la Task Force Clinica guidata dal professor Luigi Castello, tenuto conto che si tratta di una area nella quale sono presenti altri contaminanti ambientali, ha proposto un ulteriore livello di monitoraggio pluriennale, che vedrà la partecipazione dei medici di medicina generale e di specialisti ospedalieri e universitari, la cui adesione sarà possibile da parte di tutti i cittadini che prenderanno parte al Biomonitoraggio attualmente in corso.

Informazioni

Si ricorda che sul sito della Regione Piemonte sono disponibili maggiori informazioni sull’inquinamento da Pfas e sulle attività di monitoraggio e limitazione del rischio: www.regione.piemonte.it/pfas.