Nel rapporto stilato da Legambiente, Alessandria è 95° su 106 città italiane.

Rapporto Ecosistema Urbano 2025: per cambiare aria, dobbiamo cambiare rotta

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COMUNICATO STAMPA

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Rapporto Ecosistema Urbano 2025: per cambiare aria, dobbiamo cambiare rotta

Nel rapporto stilato da Legambiente, Alessandria è 95° su 106 città italiane.

Nel nuovo rapporto Ecosistema Urbano 2025 di Legambiente, Alessandria è al 95° posto sulle 106 città italiane prese in esame. E questo non è un incidente, è il risultato di decenni di scelte sbagliate. Oggi stiamo pagando il prezzo di un modello di città che ha privilegiato l’espansione, la speculazione, la disuguaglianza territoriale e ha lasciato indietro interi quartieri, le periferie, le famiglie più fragili.
Non è colpa di chi governa oggi né di chi ha amministrato ieri: è la conseguenza di anni di mancate politiche pubbliche su ambiente, mobilità, casa, spazi comuni.

I numeri che leggiamo per ogni indicatore del rapporto non sono dati tecnici, ma politici. Raccontano di una città che continua a inseguire vecchi paradigmi, mentre il clima cambia e le disuguaglianze crescono.

La città di Alessandria continua ad essere tra le peggiori per la qualità dell’aria, registrando una concentrazione di 28 µg/m³ di PM10, ben sopra la soglia di sicurezza. La raccolta differenziata è ferma al 49,8%. La domanda di trasporto pubblico è ancora ai minimi termini: solo 11 viaggi all’anno per abitante sui bus. L’ energia rinnovabile pubblica quasi zero: 0,21 kW ogni 1000 abitanti.
Suolo consumato, spazi verdi insufficienti, disuguaglianze crescenti. Questa non è la città che vogliamo lasciare a chi verrà dopo di noi.

Alcuni segnali positivi ci sono: qualche metro in più di pista ciclabile, qualche albero piantato, qualche intervento sull’acqua. Ma non bastano piccoli passi se la direzione resta la stessa.

Serve cambiare rotta, con una visione di città che metta giustizia climatica e giustizia sociale al centro.

Noi crediamo che scalare questa classifica e migliorare la vita di tutte e tutti sia possibile.

Possiamo trasformare rabbia e delusione in progetto politico, in azione collettiva, in futuro condiviso.

Possiamo mettere in campo azioni concrete che puntino ad una rivoluzione della mobilità pubblica (bus elettrici, trasporto gratuito per studentesse e studenti e persone appartenenti alle fasce più fragili della comunità, collegamenti affidabili con le periferie), ad una rigenerazione della città (riqualificazione degli spazi urbani esistenti, stop alla cementificazione, più verde nei quartieri), all’obiettivo dei rifiuti zero, all’efficientamento della rete idrica, alla produzione di energia pulita e condivisa.

La transizione ecologica non è un lusso, è una questione di giustizia sociale.
Perché chi respira l’aria peggiore, chi vive lontano dai servizi, chi non ha alternative all’auto, sono sempre le persone più fragili.

Alessandria può diventare una città che respira, che si muove in modo sostenibile, che restituisce spazi pubblici alle persone. Una città che vive meglio, tutta intera.

Ma per cambiare aria, bisogna cambiare rotta. Insieme, dal basso, a sinistra.

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