La notizia del taglio delle risorse alle provincie per la manutenzione stradale da parte del MiT ci tocca parecchio, soprattutto noi che abbiamo scelto di continuare a vivere, studiare e lavorare in provincia di Alessandria. Già la legge Delrio del 2014, con lo smantellamento dell’ente provinciale aveva di fatto azzerato la manutenzione stradale e la rete viabile in 11 anni é diventata un colabrodo. I comuni hanno fatto di tutto per sistemare le strade di loro competenza, ma le reti provinciali che collegano i paesi ai centri zona, essendo di competenza provinciale, sono totalmente in abbandono. Chiunque si metta su strada, specialmente se in bicicletta, fa presto ad accorgersi dove finisce la competenza comunale e dove inizia quella provinciale perché la differenza é abissale. Su quelle reti stradali passano ogni giorno migliaia di persone che dai paesi si spostano in città per questioni di studio,di lavoro o per raggiungere la rete ferroviaria. Se consideriamo che in buona parte di esse passano anche i mezzi pesanti diretti alle industrie o i mezzi agricoli, con il taglio drastico che si prospetta, nel giro di pochi anni torneremo alla terra battuta. Stiamo parlando di un taglio di oltre il 70% dei fondi (per dare qualche dato la Regione Piemonte passerà da 45,5 milioni destinati a poco meno di 14). In una provincia come la nostra, dove la maggior parte della popolazione si trova a vivere nei 163 comuni con meno di 2000 abitanti (su 187 che ne conta la provincia) ed é costretta a spostarsi per questioni di studio e di lavoro verso i centri zona e le grandi città tutto ciò é inaccettabile. La nostra sicurezza é messa a dura prova ogni giorno dal degrado già in atto, non oso immaginare dopo un taglio di questo tipo. Il ministro Salvini dovrà rispondere all’interrogazione presentata dai nostri deputati Ruffino e Benzoni. Come referente territoriale per l’ovadese di Azione e referente degli Under 30 di Alessandria mi sento in dovere di farmi carico di queste istanze e sono certo che tutto il mondo della politica di zona non tarderà a manifestare il dissenso verso un’ operazione vergognosa come questa. Operazione che, a macchia d’olio, investirá tutti i settori, a partire dall’industria, l’agricoltura e a finire con lo spopolamento delle aree rurali che saranno sempre più difficili da raggiungere. É facile riempirsi la bocca di slogan per le aree interne e la ruralità presenziando in improbabili pose alle sagre di paese se poi, da ministro, si vanno a promuovere iniziative che di fatto isolano i comuni montani e i piccoli centri. Come possiamo trattenere i giovani su un territorio che fa di tutto per allontanarli? I servizi essenziali, tra cui l’urbanistica e la sicurezza stradale sono al vertice di questo discorso, il resto sono chiacchiere
** coordinatore provinciale dei Giovani di Azioni e responsabile di Azione per l’Ovadese