I corzetti, storie di donne cibi e territori
di Massimo Iaretti
I corzetti sono una pasta dalla storia plurisecolare, contesa e incredibilmente ingarbugliata. Questo l’incipit del libro di Chiara Parente, storica e docente di materie letterarie nella scuola secondaria di secondo grado.
L’idea di raccontarne l’origine, la diffusione, la forma e le mille curiosità -afferma l’autrice, che dal 2001
collabora con la rivista ” Medioevo. Un passato da riscoprire”- nasce dal desiderio di dar voce a quello che
lei stessa definisce “l’insolito viaggio dei corzetti”.
Un viaggio che ci riporta indietro nel tempo, alla corte pugliese palermitana di Federico II di Svevia, e a un
manoscritto, il Liber de Coquina, il Libro sulla Cucina, scritto tra il 1240 e il 1250 da uno chef tanto
ingegnoso quanto curioso, in grado di coniugare con grande sapienza e abilità le culture alimentari di due mondi differenti ma complementari: quello francese e quello arabo.
È dai fogli ingialliti di questo codex latino, considerato uno dei capisaldi della gastronomia dell’Occidente
cristiano, che, accanto alla ricetta delle lasagne, emerge probabilmente la prima ricetta dei crosetis.
Per la scrittrice: “Rintracciarne le vicende storico-culturali, strettamente connesse alla diffusione della pasta nel bacino del Mediterraneo e all’uso della forchetta, e collegarle fra loro è come penetrare all’interno di una società alimentare che cambia, evolvendosi nelle preferenze, negli utensili e nei modi di stare a tavola.”
Inizia così un inconsueto percorso tra passato, presente e futuro compiuto dalla Parente dal Sud al Nord
Italia. Sì, anche futuro, perché i corzetti non sono solo un arcaico patrimonio da salvaguardare, ma anche
un bene materiale capace, se ben valorizzato, di generare indotto economico.
Rigore scientifico, conoscenza e curiosità sono gli ingredienti il libro, scritto “con le scarpe da ginnastica ai
piedi per incontrare persone, ammirare luoghi e, soprattutto, provare emozioni. Emozionarci ancora, a
dispetto di tutto quanto d’artificiale ci circonda. Stupirci al cospetto di paesaggi inediti, affascinarci
nell’osservare maestre pastaie mentre con famigliare esperienza manipolano l’impasto, rimanere in
rigoroso silenzio ad ascoltare la meticolosa descrizione dell’unica ebanista in Italia che ancora realizza a
mano gli stampi per i corzetti.”
Il racconto, suddiviso in dodici capitoli, si dipana dai bassi del centro storico della Bari vecchia ai paesini
montani dell’Alta Valle Stura nell’estremo confine con la Francia, dagli abitati dell’isola sarda di Carloforte
alle valli dell’entroterra ligure.
Nelle pagine troverete aneddoti, interviste, ricette, descrizioni di località e musei da riscoprire, narrati
attraverso la voce di chi i corzetti li conosce bene, di chi con passione e orgoglio ne tramanda gusto ed
estetica.
Il libro si può trovare in libreria o presso la casa editrice.
“I corzetti. Storie di donne, cibi e territori” Edizioni Epoké, Novi Ligure, 2024e cib