Barbera, Castelli e Arte

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di Sara Bovone

Nel 1697 nasce ad Alfiano Natta il Castello di Razzano. Fu costruito da Giovan Battista Gaetano Natta, il comandante del reggimento di fanteria del Re Sole, Luigi XIV.

Ora è di proprietà della famiglia Olearo, legata all’agricoltura da generazioni.

Produttori di vino, olio e aceto, si occupano dell’azienda coinvolgendo tutti i membri della famiglia.

Da un’attenta ristrutturazione è stato ricavato un Relais dove rifugiarsi e concedersi un po’ di relax, con tutti i comfort tra cui piscina esterna, un giardino curato con angolini panoramici dove fermarsi per godersi la pace del Monferrato e un ristorante di classe (aperto anche al pubblico!).

Ma come mai ci troviamo qui?

Nel 2009 con la collaborazione dell’artista Silvio Manzotti hanno creato il Museo Artevino Razzano, dove la Barbera è la grande protagonista.

Durante il percorso si attraversano più sale del castello, e grazie all’arte si conoscono aspetti particolari del vino, del Monferrato e della Barbera.

All’ingresso troviamo una sfera di marmo con sopra incisi i vigneti chiamata “Monferrato”, insieme a un’opera di ferro corten “Prospettive”: gli artisti sono gli architetti Albertelli e Abbaldo.

Conoscerete il terroir, il tartufo, la costruzione delle botti, gli attrezzi per coltivare la vite, i primi strumenti degli enologi, i primi utensili dei degustatori. Un viaggio alla scoperta di tutto ciò che non vediamo quando il cameriere apre la nostra bottiglia.

L’esperienza al museo termina nel Wine Shop, dove Lisa accoglie gli ospiti per la degustazione di vini.

La sua professionalità, gentilezza e conoscenza del mondo del vino rende l’esperienza davvero formativa.

Un tagliere di salumi e formaggi della zona, accompagnati dalla tipica Cugnà piemontese danno inizio alle danze.

Cosa si nota fin dal primo bicchiere?

Il rispetto per l’uva è davvero interessante: ogni vitigno mantiene le sue caratteristiche tipiche senza essere stravolto, nonostante l’invecchiamento e le proposte particolari.

Qual è il punto di forza di questa cantina?

La Barbera è il loro vino più amato, ma consiglio di assaggiare anche l’assemblaggio di Merlot e Cabernet Sauvignon “Pian dei Tigli”, mentre chi vuole assaggiare qualcosa di diverso dal solito dovrebbe provare “Desiderio”, Savignon Blanc in purezza che passa otto mesi in tonneaux.

Questa struttura permette di conoscere a fondo come il Monferrato è diventato terra di vini, e come la storia ci porta oggi all’eleganza del prodotto finale.