Alessandria, Coldiretti: “grano stop speculazioni”

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SOS speculazioni sul grano che viene pagato agli agricoltori quasi venti euro in meno a tonnellata rispetto allo scorso anno nonostante una produzione sotto la media, con l’Ismea che ha confermato le previsioni fatte da Coldiretti e Cai – Consorzi Agrari d’Italia – a inizio trebbiatura con un raccolto atteso di circa 3,7 milioni di tonnellate.

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A fare davvero la differenza, ancora una volta in negativo, è il fenomeno delle importazioni selvagge, con ingenti quantità di grano straniero che arrivano con l’effetto di far crollare il prezzo di quello nazionale, creando danni ingenti al comparto.

Durante l’attuale campagna commerciale sono arrivati dal Canada quasi 800mila tonnellate di grano duro, oltre il doppio (+104%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo l’analisi Coldiretti su dati della Commissione Ue: grano straniero coltivato usando spesso prodotti da anni vietati in Europa. Quello canadese, ad esempio, viene trattato in pre raccolta con il glifosato, una modalità da tempo vietata in Italia.

La provincia alessandrina, considerata uno dei grani d’Italia, con i suoi oltre 34 mila ettari e più di 2 milioni di quintali di produzione, è la più vocata del Piemonte per la produzione di frumento tenero: seguono quella di Torino con 19500 ettari e più di 1 milioni di quintali, Cuneo con 17 mila ettari e 934 mila quintali ed Asti con oltre 9 mila ettari e 540 mila quintali fino alle province del Piemonte orientale con 4 mila ettari e 240 mila quintali. Per una superficie regionale totale di circa 84 mila ettari.

“I prezzi pagati agli agricoltori restano bassi mentre aumentano i costi di produzione – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco, membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore cerealicolo -. A pesare è ancora una volta il fenomeno delle importazioni selvagge, con i primi quattro mesi del 2025 che hanno visto un incremento degli arrivi del 28%, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, con l’effetto di far crollare il prezzo di quello nazionale. Le importazioni di grano canadese sono addirittura raddoppiate nello stesso periodo rispetto alla campagna commerciale precedente”.

“Una situazione inaccettabile che conferma un trend tristemente consolidato: negli ultimi anni diversi Paesi, dal Canada alla Turchia fino alla Russia, si sono alternati nell’inondare il mercato italiano di grano. In Piemonte, proprio di questo grano, ne arrivano oltre 2,4 milioni di quintali – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Certo, sarebbe importante e curioso per noi e per i consumatori sapere quali sono i mulini e le industrie piemontesi che poi trasformano questo grano estero.  Alla luce di questo scenario è ancora più importante incrementare e portare avanti il progetto di filiera Gran Piemonte, in collaborazione con il Consorzio Agrario del Nord Ovest, tramite il quale sono già stati seminati oltre 10 mila ettari di frumento tenero. Risultati in crescita che migliorano di anno in anno: l’obiettivo deve essere quello di valorizzare al meglio le produzioni locali, garantire giusta remunerazione agli agricoltori e offrire completa tracciabilità e qualità ai consumatori che sono sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti”.