

A MONASTERO BORMIDA (Asti) EDIZIONE NUMERO 194 DELLA “FIERA REGIONALE BOVINA DI SAN DESIDERIO”
di Massimo Iaretti

Grande successo dell’edizione le cui origini risalgono al 1831. Lo attesta un diploma, conservato nell’archivio comunale, allorquando il Re Carlo Alberto diede autorizzazione agli allevatori di Monastero Bormida di svolgere una rassegna di bestiame nella pieve di San Desiderio.
Trebbiatura all’antica, trattori ”testa calda , bancarelle, gastronomia…cena con il “Manzo allo Spiedo” cotto intero.
La 194° Fiera di San Desiderio – vetrina della qualità dell’allevamento in Langa Astigiana – ha registrato un ottimo successo di qualità, di pubblico, di tradizione, di proposte per il futuro della agricoltura in Langa Astigiana: le sue origini risalgono al 1831. Lo attesta un diploma, conservato nell’archivio comunale, allorquando il Re Carlo Alberto dette autorizzazione agli allevatori di Monastero Bormida di svolgere una rassegna di bestiame nella pieve di San Desiderio.
Il tempo perfetto, sereno ma leggermente ventilato, ha consentito ai tanti visitatori di sostare a lungo sotto le frondose piante che circondano la secolare Pieve di San Desiderio ammirando la tradizionale rassegna dei capi bovini di Razza Piemontese a cui si sono affiancate tante novità messe in campo dall’attivissimo gruppo di volontarie denominate “Le donnine di San Desiderio”, aiutate da un bel gruppo di bambini e ragazzi, che hanno proposto iniziative finalizzate anche alla raccolta di fondi per il restauro della antica pieve di San Desiderio: la gara delle torte, con tante golose preparazioni dolci sottoposte al giudizio e al voto dei visitatori della Fiera, la lotteria ricca di premi, i giochi per i più piccini, la vendita di specialità casalinghe, di oggettistica e soprammobili vari.
Il tutto allietato in un luogo quanto mai adatto e suggestivo: il bosco che circonda l’antica Pieve è infatti il sito ideale per combattere la canicola e consentire agli animali e alle persone un po’ di refrigerio dopo avere sostato sotto il solleone per ammirare lo spettacolo della trebbiatura di una volta con la trebbia e tanti trattori “testa cauda”.
Ospite speciale della Fiera è stato il giornalista e critico gastronomico Edoardo Raspelli, personaggio televisivo, scrittore, recensore ed esperto di tutto quanto ha a che fare con il mondo del cibo e con la produzione enogastronomica di qualità legata al territorio, alla tradizione, alla tipicità.
Proprio lui è stato il protagonista, introdotto dalla presentazione della giovane e talentuosa promoter e modella Priscilla Gatta, del convegno moderato da Stefano Zunino sulla qualità agroalimentare che ha visto la partecipazione di un folto pubblico e gli interventi del veterinario ASL Fausto Solìto, del Presidente e del Direttore di Arap Franco Serra e Tiziano Valperga, dell’allevatore Danilo Merlo, del sindaco Gigi Gallareto e dei consiglieri ragionali Fabio Carosso, Fabio Isnardi e Marco Protopapa.
Le grandi eccellenze dell’agroalimentare piemontese sono il miglior biglietto da visita della Langa Astigiana, ed è importante che alcuni giovani stiano impegnandosi per portare avanti attività tradizionali come l’allevamento bovino di Razza Piemontese, districandosi a fatica tra difficoltà burocratiche, ridotti riconoscimenti economici, problematiche sanitarie (basti pensare alla vicenda della peste suina africana che ha messo in ginocchio l’allevamento suinicolo o ai problemi recenti sulla possibilità di continuare e produrre il formaggio a latte crudo).

“La fiera – ha sottolineato il sindaco Gallareto – non è solo una vetrina di eccellenza, ma anche una occasione per analizzare e discutere queste numerose e gravi problematiche, perché agli agricoltori e agli allevatori non può bastare l’essere considerati “eroi” del territorio ma devono anche poter impostare una propria politica aziendale con la certezza di poter continuare e produrre bene, in modo sufficientemente redditizio e con possibilità di nuovi sbocchi sui mercati”.
“Proprio la qualità delle nostre produzioni – ha sottolineato Edoardo Raspelli – rappresenta il maggior punto di forza per trovare la quadra tra esigenze sanitarie e amministrative e rispetto della tradizione”.
A maggior dimostrazione di ciò, il convegno si è chiuso con una golosa degustazione di carne cruda “al naturale” in cui tutti hanno potuto apprezzare l’assoluta qualità della carne di razza piemontese.
A seguire, la premiazione, con le gualdrappe della Fiera, i riconoscimenti e premi in denaro, le foto di rito per una fiera “come una volta” che mantiene ancora, a quasi due secoli dalla sua istituzione, tutto il fascino della festa di campagna senza perdere di vista le sfide del mondo globalizzato in cui inserire la nicchia di assoluta qualità della carne di Razza Bovina Piemontese. E poi i piccoli ma importanti gesti di una Fiera che è anche elemento identitario della comunità locale: le premiazioni dei piccoli animali portati dai bambini, i riconoscimenti alle migliori torte portate in concorso, la musica del gruppo folk “Cuj d’na vota”, la lotteria per il restauro della chiesa…
Alla sera, infine, appuntamento in un prato adiacente all’ Agriturismo San Desiderio della famiglia Merlo (che si tramanda da generazioni), dove è stata allestita una succulenta cena che ha avuto come protagonista indiscusso il manzo cotto intero allo spiedo secondo una ricetta e una modalità di preparazione che esalta al massimo la grande qualità della carne Bovina di Razza Piemontese.