Acqui Terme: Oscar Giannino, il PLD e le riforme istituzionali – nostra intervista

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di Massimo Iaretti

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Le riforme istituzionali sono state al centro di un incontro organizzato a Palazzo Robellini di Acqui nei giorni scorsi dal Partito Liberaldemocratico.

A moderare l’incontro c’era il coordinatore regionale del PLD Pietro Giaccari, acquese, che ha sottolineato come era tempo che ci fosse un partito che tornare ad esserlo e ha evidenziato la presenza e la partecipazione di molte donne in ruoli apicali nella struttura, sottolineando poi che ‘al centro ci sono merito e competenza’.

Il coordinatore provinciale di Alessandria, Marcella Fascioli ha introdotto i relatori, mentre Francesco Hellmann, responsabile giustizia e riforme istituzionali del Partito ha evidenziato alcuni elementi della proposta dei Liberaldemocratici, elaborata dal tavolo tecnico a lui coordinato che in sostanza prevede un sistema monocamerale e una riforma elettorale che consenta maggiore rappresentatività ai territori. Poi la ‘palla’ è metaforicamente passata ad Oscar Giannino, giornalista, scrittore e politico. ‘AlessandriaSarà.it’ gli ha rivolto alcune domande da cui emerge tutta la sua personalità.

Da Fare per fermare il declino al Partito Liberaldemocratico , che differenza c’è

C’è un leader più credibile di me, c’è la lezione degli errori fatti, c’è la massa degli astenuti che non si riconoscono in questa sinistra.

Nostalgia del PRI ?

A tredici anni avevo ‘perso la testa’ per Ugo La Malfa. Quella generazione, e parlo anche dei democristiani, dei socialisti, è finita. Non c’è più nessuno degli uomini che scrissero la Costituzione. Ricordo anche Spadolini, uomo di cultura immensa. Oggi è tutto diverso.

Torna alla politica attiva ?

Ho giurato di portare avanti le idee di un pensiero liberale e democratico e lo farò sempre.

Come vede l’Italia proiettata nel futuro ?

La presidente Meloni ha dovuto rivedere alcune posizioni rispetto al passato e deve tenere una posizione non facile in una coalizione dove si cono partiti che hanno visioni differnti.

E l’Europa ?

Il prestigio dell’Unione Europea, rispetto ad altre realtà e sotto i tacchi. Siamo di vent’anni indietro, almeno. La novità è la Germania di Merz, sul quale l’Unione Europa deve fare leva.