Alessandria, il Giudice di Pace condanna il Governo per emergenza Covid: ‘sentenza rivoluzionaria’
di Massimo Iaretti
Sta letteralmente facendo il giro d’Italia la sentenza pronunciata il 20 gennaio dal Giudice di Pace di Alessandria, Paolo Olezza, nella causa promossa da una ventina di cittadini patrocinati dall’avvocato Alberto Costanzo del foro di Vercelli. Il magistrato ha dichiarato l’ illiceità di tutta l’intera, complessiva, normativa emergenziale COVID, riconoscendo come la stessa abbia leso diritti fondamentali dei cittadini che non possono essere compressi. Da questo ne è conseguita la condanna alla Presidenza del Consiglio dei Ministri a risarcire a ciascuno cittadino il danno arrecatogli, quantificando il risarcimento in misura simbolica, ovvero 10 Euro. Quale sarà l’applicazione pratica, la Presidenza del Consiglio dei ministri la impugnerà E’ tutto da vedere ma certamente la prouncia è una novità
Commenta l’avvocato Alberto Costanzo: “Si tratta di una sentenza rivoluzionaria, per due ragioni. In primo luogo, perché per la prima volta un Giudice afferma la strumentalità di tale normativa, che rispondeva soltanto a fini politici e non di tutela sanitaria. In secondo luogo, perché questa è una delle primissime applicazioni (si può dire praticamente la prima) del principio per il quale il legislatore non è privo di responsabilità e non può fare “ciò che vuole”, bensì quando lede diritti sanciti dalle convenzioni e dai trattati (Carta di Nizza, CEDU, ecc.) commette un illecito e deve risarcire i danni”. Sull’argomento interviene anche il Movimento Indipendenza con un articolato comunicato si evidenzia come i dieci euro, simbolici, valgono invece, come macigni
«La sentenza di Alessandria compie un ulteriore passo avanti – osserva Ruggero Di Biagi, responsabile dellepolitiche sanitarie del Movimento Indipendenza – perché riconosce, seppure in modo simbolico, le responsa-bilità di Giuseppe Conte e Mario Draghi, in una serie di violazioni sistematiche.»
“Per quanto la sentenza di un Giudice di Pace non costituisca giurisprudenza – spiega Giuseppe Lauria, della segreteria nazionale del Movimento Indipendenza – la valutazione politica essenziale che il Presidente Giorgia Meloni dovrebbe trarne, è anzitutto che l’avvocatura dello Stato debba essere richiamata ad adeguarsi e rispettare le linee politiche del Governo, anziché tentare di difendere l’operato ormai indifendibile su ogni profilo, di legge e di morale, di Giuseppe Conte e Mario Draghi. Rispetti la sentenza senza impugnarla e dia unsegno di rispetto dei cittadini, della Costituzione e della verità storica, inchiodando simbolicamente Conte e Draghi”.