Oliviero Toscani se n’è andato senza critiche

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di Nico Colani

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A 82 anni se ne va Oliviero Toscani, considerato uno dei fotografi pubblicitari più innovativi
e provocatori del XX secolo. Oliviero Toscani si afferma come uno degli artisti più richiesti
da grandi marchi come Valentino e Chanel ma arriva alla sua massima espressione
artistica lavorando con l’azienda italiana Benetton.
Personaggio amato è odiato, irriverente, è spesso maleducato senza mezzi termini.
Più volte non si capisce perché certi personaggi devono raggiungere l’apice, forse come
Toscani, nell’essere provocatore, e che a portarli al successo sia il loro modo ideologico e
schierato di criticare gli altri.
Le sue foto che hanno aiutato l’azienda Benetton, oggettivamente non erano nulla di
speciale, se non di una semplicità a volte banale. Il successo però di queste era
l’abbinamento all’arte di provocare e mettere in risalto l’ambiguità dell’essere. In questo sì,
che era bravo ma per molti, questa bravura non risiedeva nella foto ma nel concetto
politico, quindi non proprio nella bravura fotografica.
Per questo è stato un paladino della sinistra e del mondo gender.
Le sue battaglie pro-immigrazione, pro-gender, contro la Lega e i vari insulti alla Destra in
generale lo hanno portato fuori da quello che era la sua professione di fotografo e non si
capisce bene il perché ce l’avesse così tanto contro questi partiti.
Negli ultimi anni, Oliviero a contatto con i Benetton aveva creato qualche dissidio per le
sue iniziative, ma il crollo definitivo è stato quando il contratto è stato reciso per
“impossibilità di continuare il rapporto di collaborazione”. Il gruppo Benetton decise infatti
di interrompere il rapporto di collaborazione con Oliviero Toscani dopo che in una puntata
del programma “Un Giorno Da Pecora”, su Radio Uno, il fotografo disse “ma a chi
interessa che caschi un ponte”.
Si aprirono le polemiche politiche, e naturalmente le prese di distanze dall’azienda. Le
scuse di Toscani, arrivate alla fine del rapporto di lavoro con il gruppo Benetton non
servirono a niente per ricucire la collaborazione.
Solo chi lo amava poteva apprezzare questo suo essere irriverente e provocatorio. Forse
negli anni l’essere un provocatore con le sue creazioni fotografiche non gli bastava più per
sentire la voglia di mettersi in prima persona a creare scompigli.
Adesso ad alcuni mancherà Oliviero, altri rimarranno indifferenti ed altri forse ne saranno
felici. Personalmente nonostante non sia stato un fan di Toscani, per un certo verso mi
dispiace. Ora che lui non c’è più, non avremo la possibilità di essere d’accordo con le sue
esternazioni oppure non si avranno più argomentazioni per contestarlo.