16 – 17 Agosto 1893 – Una strage dimenticata

Visite: 71
Pubblicità
Tempo di lettura:2 Minuti, 12 Secondi

Castelceriolo: Aigues-Mortes 16 agosto 1893 una brutta pagina di storia

Pubblicità


L’8 agosto si è celebrata la Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Istituita in memoria dei 136 lavoratori italiani periti nel 1956 in Belgio nella miniera di carbone di Marcinelle, ricorda queste vittime assieme ai tanti altri emigrati italiani deceduti sul lavoro. Un altro evento, legato sempre al mondo del lavoro e della emigrazione italiana è quello che vogliamo ricordare oggi. Fu un altra tragica vicenda, un vero e proprio massacro; ciò accadde tra il 16 e il 17 agosto 1893 ad Aigues-Mortes, nell’attuale regione francese della Provenza. L’evento vide il massacro di diversi immigrati italiani, in prevalenza piemontesi, che lavoravano nelle locali saline tra cui un alessandrino, Tassi Carlo di 58 anni, nato a Castelceriolo. Nell’estate del 1893 la Compagnie des Salins du Midi cominciò ad assumere lavoratori per la raccolta stagionale del sale dalle vasche di evaporazione. Con la disoccupazione in aumento a causa della crisi economica europea, la prospettiva di trovare lavoro stagionale attirò molte più persone del solito. Gli stagionali furono suddivisi in tre categorie: gli ardéchois , ossia contadini, provenienti in molti casi, anche se non sempre, dal dipartimento rurale dell’Ardèche, che lasciavano i campi stagionalmente, i piémontais ossia gli italiani, provenienti da tutta l’Italia settentrionale e reclutati sul posto da caporali e i trimards o meglio lavoratori occasionali senza fissa dimora. Le squadre di lavoro erano miste, composte sia da francesi che da italiani. La mattina del 16 agosto una rissa tra lavoratori delle due comunità degenerò rapidamente in una questione d’onore. Questo orrendo linciaggio costò la vita a otto operai, oltre che cinquanta feriti e quindici dispersi, tutti italiani, e per la maggior parte piemontesi, massacrati perché colpevoli di “rubare” il lavoro ai francesi. Secondo gli storici, la strage fu causata dalla diffusione di una falsa notizia, nel quadro di un’ostilità crescente nei confronti degli immigrati (in queste zone soprattutto italiani), in un momento di crisi economica europea. Quando la notizia del massacro arrivò in Italia, scoppiarono rivolte anti-francesi in molte città che fecero montare un’ondata di indignazione: A Genova e Napoli, alcuni tram di proprietà di una società francese furono incendiati; A Roma l’ambasciata di Francia fu assalita e le finestre furono oggetto di lanci di oggetti. Malgrado prove schiaccianti, gli assassini furono assolti e la Francia si trovò molto vicina a una guerra con l’Italia. Alla fine per garantire la pace, entrambi i governi decisero di insabbiare il caso. Anche in questo caso il passato deve esserci d’insegnamento per il presente, affinché ciò rimanga una pagina di storia da non ripetere.